Aldo Salucci
Aldo Salucci
Testo critico mostra personale di fotografia di Aldo Salucci a cura di Massimiliano Bisazza
“Aquaticus”
“L'imitazione del bello della natura o si attiene ad un solo modello o è data dalle osservazioni fatte su vari modelli riunite in un soggetto solo. Nel primo caso si fa una copia somigliante, un ritratto: è il modo che conduce alle forme ed alle figure olandesi. Nel secondo caso invece si prende la via del bello universale e delle immagini ideali di questo bello..”
(cit. Johann Joachim Winckelmann).
L'arte può essere portatrice di svariati significati, ma, ciò che è indubbiamente fondamentale nell'operare artistico di Aldo Salucci è il concetto di bellezza. Gli scatti fotografici che per la prima volta sono esposti in Italia rappresentano la modalità espressiva alla quale l'artista connota una profonda esigenza di esprimersi attraverso la propria creatività.
Quando si osservano le opere di Aldo Salucci credo sia indispensabile approcciarsi alla poetica della bellezza con un atteggiamento ludico e mai troppo serioso. L'idea di fondo è quella filosofico-estetica dove la ricerca della perfezione ideale è portante tanto quanto l'intento che ne scaturisce è una sana sensazione di pace, di apprezzamento della Natura naturans (Giordano Bruno docet, ndr.), poiché perfetta in quanto tale e per sua entità.
Il soggetto dell'acqua è ricorrente nella poetica di Salucci: decontestualizzata dal suo habitat primigenio, viene fotografata - l'idea del dagherrotipo è vincente in questo senso - e spostata in un ambiente privato, con la volontà di poterne godere i benefici visivi e cinestetici proprio al di fuori del suo ecosistema naturale.
L'acqua è un elemento che offre una magia tutta sua; per immagini e per sensazioni, e Aldo Salucci prova quella felicità che, secondo il suo “sentire” di uomo e di artista, solo questo elemento vitale sa donare (Aldo Salucci ama fare immersioni subacque per addentrarsi del tutto in questa sintonia cromatica che solo l'acqua è in grado di offrire nelle sue profondità marine, ndr). L'acqua è avvolgente; il suo colore invitante, calmante, dissetante (sotto molti punti di vista..e ovviamente anche in senso metaforico), quasi dotata di un potere taumaturgico e tautologico sull'artista, che si bea dei riflessi continuamente cangianti.
Ciò che è in natura per Aldo Salucci è comunque associabile alla perfezione, anche se è allo stato grezzo o embrionale. Abbinando questo pensiero ad una fotografia tecnicamente impeccabile, sia per la risoluzione che per la scelta del supporto d-bond, stilisticamente “pulita”, possiamo scorgere un paesaggio naturale che al contempo non è reale in quanto è idealizzato, interiorizzato, sensoriale...personalissimo.
Se è vero che per Salucci l'idea di bellezza è quasi paranoica o una sorta di nevrosi, è oltremodo vero che i suoi lavori artistici nascono per ottundere una necessità tutta sua: fare Arte per se stesso; per il proprio piacere sensibile che, solo in un secondo momento, potrebbe giungere all'ulteriore finalità di saper coinvolgere gli astanti.
Personalmente posso asserire che quando ho osservato le immagini rifrante da Aldo Salucci ho provato una profonda sensazione di benessere. Mi sono sentito avvolto da un “tepore emozionale” che solo l'acqua sa trasmettermi. Ho potuto lasciar riemergere il ricordo primordiale - presente nel tessuto emotivo inconscio di ognuno di noi - di essere cullato dal liquido amniotico. Lontano dai timori, dalle frustrazioni, dalle paure, di fronte alle quali la vita ci pone, fin dal primo vagito.
Mi piace l'idea di concludere questa mia sinossi con le parole della poetessa e scrittrice Margaret Atwood, alle quali non mi sento di aggiungere nulla poiché esplicative di quello che credo possa portarci al giusto epilogo:
“L’acqua non oppone resistenza. L’acqua scorre. Quando immergi una mano nell’acqua senti solo una carezza. L’acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L’acqua è paziente. L’acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l’acqua.”
In mostra sino al 17 maggio 2016
04 maggio 2016 18:30